Michele Biancale, “Il Popolo di Roma”, 1929

Gli acquarelli di D’Aloisio sono netti sonanti puri nella sobrietà cromatica d’impianto, si fanno valere pochi nuclei di colore in funzioni di figure, di alberi, di case: Idealità nuove entrano a capofitto in quelle sue pagine in cui gli appunti presi direttamente sono tracciati in modo sintetico, vivo ed espressivo. Cose molto belle!

Nei quadri ad olio avete, come di ragione, un D’Aloisio più grave come tono, ma di pennellata più libera. L’accenno della personalità, molto sensibile ora, nella qualità della visione, nella resa di essa e nella tecnica del D’Aloisio si rivelerà in modo sempre più deciso.

Michele Biancale, su “Il Popolo Di Roma” 23 aprile 1929