Fino al 30 Luglio, a Palazzo d’Avalos, la mostra sui “Paesaggi Culturali” di Carlo d’Aloisio da Vasto

Inaugurata lo scorso 13 Maggio, nella splendida cornice di Palazzo d’Avalos a Vasto, è in corso, ancora per due settimane, la mostra antologica su Carlo d’Aloisio da Vasto, curata da Paola Di Felice, direttrice emerita del polo museale di Teramo, in collaborazione con Pasquale Del Cimmuto e Daniela Madonna.

Un’esposizione che, nel ripercorrere una prima, parziale ma significativa, parte dell’iter espressivo di Carlo d’Aloisio da Vasto, ne sperimenta la lettura interpretativa del “paesaggio culturale” della terra che gli diede i natali e che lo vide crescere, tra la distesa marina e la sua brezza, la sua battigia popolata di barche solitarie e quelle montagne sullo sfondo di un cielo ora terso, ora minaccioso, con gli odori, i profumi e gli incanti di una terra sempre viva nel ricordo.

E nel ricordo lontano della sua terra, personaggio affermato e onorato nella sua Roma, città d’adozione, egli lascia riaffiorare la memoria di un paesaggio divenuto suo patrimonio mentale, dietro il quale l’artista rincorre i suoi sogni infantili e le sue speranze giovanili, evocando luci, aria, colori, ambienti, natura, storia, costumi, emozioni, sentimenti, sapori, aromi, …

Oltre cento opere, tra olii, acquerelli, grafiche e documenti originali per riproporre l’arte di un eclettico e versatile Maestro che, nella prima metà del ‘900, alimentò il suo percorso creativo, oltre che con la ricerca e l’innovazione, con l’esperienza di un vissuto dalle profonde radici, al pari di altri importanti pittori abruzzesi che, tra ‘800 e ‘900, evocarono nelle loro tele il proprio paesaggio culturale filtrato da reminiscenze autobiografiche.

Un panorama straordinario di esperienze artistiche e culturali – quello di Carlo d’Aloisio da Vasto – che una critica superficiale e disattenta ha condannato ad un oblio e ad una dimenticanza che, oggi, appare ancor più incomprensibile alla luce di un dettato pittorico che permane innovativo e moderno.

La mostra – ospitata in dieci sale, nelle quali un’armonia soffusa ne accompagna la visita, commentata da pannelli didattici, teche documentali e arricchita da citazioni poetiche dell’artista, nonché corredata da un’edizione pregiata ed elegante del catalogo – rimarrà aperta al pubblico sino a domenica 30 luglio, tutti i giorni con i seguenti orari: dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 24.

Questo evento espositivo segna il momento saliente delle iniziative intraprese – a partire dal 50° della sua scomparsa (1971-2021) e per il 130° della sua nascita (1892-2022) – dal Comitato Promotore, promosso dall’Associazione Culturale dedicata al Maestro, dalla Pro Loco “Città del Vasto” e dal Comitato “Premio Vasto”, con la partecipazione del Comune di Vasto e con l’Alto Patrocinio della Regione Abruzzo, in collaborazione, tra gli altri, con le Università di Chieti-Pescara e di Teramo, con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Chieti e Pescara, con il Polo Liceale “Pantini-Pudente” e con l’I.T.S.E.T. “Filippo Palizzi” di Vasto.

Un primo importante evento nell’ambito di un percorso plurale e partecipato che intende ridare la giusta luce ad uno dei protagonisti più poliedrici dell’arte e della cultura italiana del ‘900.


Si ringrazia Costanzo D’Angelo, Fotografo Artigiano Digitale, per la foto di copertina


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