Conferenza online: “Storia del Museo di Roma: Carlo d’Aloisio da Vasto e la Roma degli anni ’30”

Conferenza online svoltasi il 15 febbraio scorso e tenuta da Sergio Guarino, curatore storico dell’arte, responsabile dei Musei di Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

All’incontro, moderato da Nicoletta Cardano, storica dell’arte, dirigente della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, hanno portato il loro contributo:
Luigi Marcello, Assessore del Comune di Vasto
Paola Di Felice, curatrice storica dell’arte, già Direttrice del Polo Museale di Teramo
Carlo d’Aloisio (Mayo), Associazione Culturale “Archivio del Maestro Carlo d’Aloisio da Vasto”

Di seguito alcuni interessanti passaggi testuali estratti dalla conferenza online:

Sergio Guarino:
“Carlo d’Aloisio da Vasto è pittore, artista, ma soprattutto … e questa è una cosa un po’ dimenticata… promotore delle Arti… per ben 4 anni, dal 1930 al 1933… Lui cura, dirige, è l’anima, ha ideato… questo “Almanacco degli Artisti”… ne escono soltanto quattro numeri, cambiando editore…
E’ una pubblicazione ingiustamente dimenticata… che ha avuto un omaggio, un riconoscimento da una figura importante dell’arte come Renato Guttuso… che ha riconosciuto che… senza questo Almanacco e senza altre pubblicazioni curate da Carlo d’Aloisio da Vasto… probabilmente avremmo perso, quasi ineluttabilmente, molto della storia dell’arte, della storia della pittura a Roma e non soltanto a Roma, in questo periodo… quindi è stato assolutamente fondamentale…
Gli Almanacchi sicuramente sono degli utilissimi esegesi per capire quello che stava succedendo… sono proprio veramente delle raccolte di arte contemporanea… Lui è molto attento a quello che avviene intorno a sé.”

“… c’è il fatto che probabilmente Lui è uno dei primi a cui viene l’idea di, come dire, cambiare un po’ l’anima del Museo di Roma… vi ricordate quello che vi dicevo prima su Roesler Franz… è evidente che questo a Lui non piace… tanto è vero che è uno dei promotori del trasferimento delle cosiddette scene romane… che erano state fatte per il Museo di Roma e che Lui invece fa trasferire, nel secondo dopoguerra, a quello che attualmente si chiama Museo di Roma in Trastevere e che all’epoca si chiamava Museo del Folklore…
Quindi, questo è l’altro filone di ricerca, come vi ho detto fin dall’inizio, su cui ancora non ho certezze, ma cominciano ad esserci tanti indizi… sul fatto che Carlo d’Aloisio da Vasto abbia fatto qualche cosa di molto importante… e cioè aver sottratto al Museo di Roma quella parte nostalgica, quella proprio di Munoz… e quindi, come dire, in qualche modo, bonificare il Museo di Roma e riportare il Museo di Roma alle due anime, l’arte antica e la contemporaneità coraggiosa dell’arte.”

“… e quindi è chiaro che probabilmente è proprio Lui a spingere per questi acquisti e probabilmente perché erano opere che lui conosceva, che ha seguito, che in qualche modo ha promosso… ecco c’è ancora molto da capire… e in fondo alla proposta di acquisto c’era la sua firma… quindi parlando di Lui come funzionario, non come artista… ma c’era un senso… come fanno capire anche gli Almanacchi degli Artisti, quelle quattro annate… un senso della contemporaneità molto forte e soprattutto la spinta… e qui torniamo al dibattito di cui parlava Nicoletta sul Museo della Città… un proiettare Roma e il Museo di Roma nella contemporaneità, nella contemporaneità dell’epoca… quindi c’è ancora molto da studiare per quello che Lui ha fatto.”

Paola Di Felice:
“… c’è un cono d’ombra che si estende molto, molto lungo e che andrebbe smussato e ricomposto per ridare luce ai nostri artisti…
E tra questi c’è sicuramente il nostro d’Aloisio da Vasto… io avevo curato questa mostra con un centinaio di dipinti e veniva fuori proprio un’immagine di un pittore di grande valenza, di grande rapporto con la luce, con una serie proprio di caratterizzazioni, che qui non sto ad enunciare, ma che spero siano, anche con la vostra collaborazione, riportati alla luce in maniera esemplare, perché si tratta di un pittore di grande pregio.”

Nicoletta Cardano:
“E credo che per gli studenti questa storia possa essere molto interessante, non soltanto dal punto di vista della storia dei musei romani, dell’approfondimento stesso… ma anche del ricercare nell’Almanacco degli Artisti… che ha questa capacità di analizzare tutta una serie di cose… e non mi pare che sia stato… sicuramente nominato, ma forse non specificatamente studiato… c’è tutta una parte dell’ambiente artistico romano che confluisce attraverso questa selezione che credo venga curata direttamente da Carlo d’Aloisio da Vasto.
E quindi anche questa indagine nell’ambito della cultura artistica romana e anche letteraria degli anni ‘30… mi sembra un altro aspetto interessante, che può interessare per successive ricerche di studenti”.

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