Ciao Zio Rosario. Per Te, 3 Poesie dei Nonni

Ciao Zio … ti accompagno con i miei pensieri … che non saranno brevi, ma spero densi … anche perché non era questo l’appuntamento che ci eravamo dati telefonicamente, solo domenica scorsa …

Per la prima volta, dopo tanti mesi, ti avevo sentito un po’ più sollevato dalle tue ansie e dalle tue preoccupazioni … che spesso ti soverchiavano … ma quando riuscivo a condividere con Te qualche argomento di Tuo interesse … si percepiva molto bene quanto illuminasse di passione, il tuo cuore e la tua mente …

E proprio domenica scorsa … finalmente … ti avevo nuovamente sentito contento di confrontarti su quei temi che aprivano la tua anima di uomo di cultura e di artista … pieno di ricordi, il cui prezioso tesoro, purtroppo, hai portato via con te …

Avevi concluso la telefonata con un po’ ottimismo, riservandoti solo di capire se ce l’avresti fatta, perché dicevi che stavi bene, ma che ti sentivi … stanco …

Una “STANCHEZZA” … che si ritrova nel titolo di questa Poesia di Nonno Carlo

Com’è vero che l’anima
Si libera a poco a poco;
com’è vero ch’essa s’allontana
dal mondo sempre più.
Un giorno arriva
un’ora suona ed è quella
Già segnata.

L’uomo cede allora
e si stacca dalla terra,
dalle cose.

E, piano piano,
anche le cose più belle:
i fiori, l’arte, l’amore
non interessano più.

Le tue ultime parole, come quelle dei brevi e lunghi colloqui di questi anni … oltre quelle che personalmente mi avevi ripetuto ai precedenti funerali di papà e di mamma … saranno, per me, il Tuo testamento … esortazioni, indirizzi e significati … sui quali continuerò nella sfida per la verità, spero e non penso da solo …

Ed infatti, anche per questo, ti porto l’abbraccio di tanti importanti amici vastesi ed abruzzesi … che ti aspettavano nelle prossime settimane, come anche quello del direttore di Palazzo Braschi …

Amici che ti aspettavamo il prossimo 23 per parlare di Nonno Carlo agli studenti del liceo artistico di Vasto, … una cosa penso bellissima …

… come ti aspettavano domenica 21 Novembre per dignitosamente ricordare il 50° della scomparsa di Nonno Carlo

… ed a seguire con le altre iniziative che si stanno delineando … per dare corpo e memoria alle straordinarie storie umane, culturali e artistiche della cui famiglia siamo diretti discendenti … e che da oggi, comprendono anche la Tua, dopo anche quelle di papà (Gianni) e di zia Anna

Si, con Te, Zio, se ne va l’ultimo prezioso tassello generazionale di un mosaico familiare, artistico e culturale, straordinariamente importante, quanto inadeguatamente per troppo tempo abbandonato ad una ingiusta deriva nell’immeritato oblio …

Spetta ora a noi posteri delle generazioni successive assumerci ciascuno le proprie piccole e grandi responsabilità per far sì che questo straordinario patrimonio riconquisti la luce e la memoria che merita …

Nonna Elisa, profondamente religiosa, scrisse questa Poesia dal titolo “IN PRINCIPIO” … proprio sulla bellezza della genesi dopo il buio … e, per salutarti, te la richiamo non senza emozione …

Alla prima Alba.
Stupore dell’alba che vide il principio di tutte le cose:
dell’alba che fu dall’Iddio.
Luce, penetrò le sue carni
le sue chiome il suo fiato.
Solo essa da Dio
animò la tremenda natura del Caos,
e man mano
con Dio
dipanò la matassa dell’ordine
e la vita del mondo che scorre.

        Sorvolò sulle tenebre tutte e le vinse;
carezzò le arene infinite e le accese;
le acque da nere chiamò all’azzurro colore.
Di smaglianti colori
fiori e i frutti tinse
e il cielo di bianco e di rosa.
Primo quadro grandioso
dipinse
che tutto “Natura” il Signore chiamò.

        O stupore del fiore
che primo ti vide
“prima luce” da Dio emanata !
Tu stesso Suo fiato, chiarore !

        O stupore del mare;
o del cielo stupore spettrale !

        Che respiro dal nulla si sciolse !
E fu tutto con Te.

Ed infine, questi versi di Nonno Carlo sembrano voler ricongiungere tra loro tutte le memorie della nostra famiglia, in una sintesi di “IMMAGINI” come il suo titolo …

Immagini
Del padre e della madre
Rivisti nel piccolo cimitero
Del natio loco
In un mattino d’estate
Dopo lunghissimi anni di lontananza.

Mi avete ancora parlato
Mi avete ancora detto
Tante cose
E fatte tante raccomandazioni.
Come allora !
Come nel tempo andato della mia infanzia.

Ed ugualmente
Io vi ho promesso.
Promesso tutto;
ora che sono anch’io
nell’età invecchiato.
E sento che verrò
Presto a ritrovarvi
Proprio qui.

E sarà la visita
Più lunga,
che durerà per sempre.
Staremo muti
Sotto la pietra.
Ma finalmente
Vicini, io con voi,
per non più lasciarci.

Ti abbraccio.
Carlo